2024/01/06

Il nuovo muro, quello dell'indifferenza


L'installazione di Pierluigi Monsignori Potsy "Il muro dell'indifferenza"

“Con la  caduta del Muro di Berlino, abbiamo abbattuto muri di dolore 

ma siamo comunque riusciti ad erigerne altri

sono i muri dell’indifferenza, che creano isole di indifferenziata,  

a galleggiare negli oceani”.


"THE WALL OF INDIFFERENCE"


 Plastic Food Project

Dal crollo del Muro di Berlino, alla libertà politica, intellettuale, morale e civile, di un'Europa libera e democratica; un'Europa che dopo aver realizzato i sogni e le speranze di intere generazioni, si trova oggi una nuova società che la osserva alle porte.
I suoi confini si sono dilatati.

L'onda dell'esistenzialismo moderno, preme oggi con le masse di popolazioni diverse che camminano lungo antiche tratte d'immigrazione.
Il muro che divideva l'Est e l'Ovest, dando un ordine geografico, apparente e meschino, non esiste piùI segni del dolore e della pazzia umana sono ancora visibili e tangibili nel tratto storico del Muro di Berlino, quello che dovrebbe insegnare il valore di libertà.

Nuovi muri sembrano essere sorti dalle sue macerie: muri di fili spinati tendono a fermare i popoli, proprio quando i popoli hanno compreso l'importanza della libertà, la fame della pace, il bisogno di serenità, che un'Europa unita e libera insegnava.
Serenità in campi ai limiti delle rotaie dei treni che portano merci al lato ricco del mondo.

Il muro di cemento è oggi diventato un muro di rifiuti: il rifiuto della storia, della società, dell'individuo.
Nuovi muri dividono i popoli; e un nuovo continente è ormai sorto dalle acque dell'oceano: si chiama Indifferenza. Nato proprio dalla nostra incapacità di comprendere le proporzioni del danno che irreparabilmente abbiamo creato ai danni del nostro ecosistema.
Il muro di Berlino torna ad essere di una sconcertante attualità, riuscendo quasi a moltiplicarsi con la nascita di numerosi muri in Europa, non solo a proteggere i confini: sono i muri dell'indifferenza.

Per abbattere questi nuovi muri, serve una socio-eco-consapevolezza tutta nuova, a livello mondiale, e forte in ogni individuo.
Come afferma l'artista: per creare muri di rifiuti, noi sfruttiamo i paesi di quelli che oggi sono i nuovi migranti verso l'Europa; per questo i migranti sono un nostro problema, proprio come i muri di materiali di rifiuti che quotidianamente creiamo.

Plastic Food Project, pone l'attenzione della società verso i rifiuti che getta; riesce a darci la vera entità del valore di ciò che quotidianamente gettiamo, nel nostro usa e getta quotidiano.
Questo il senso ed il significato dell'installazione di Pierluigi Monsignori Potsy, attraverso il suo Plastic Food Project.

"The Wall of Indifference" di Pierluigi Monsignori


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Articolo su tuttoggi.info - il giornale dell'Umbria: 
 “The wall of the indifference” di Monsignori Potsy presentato a Ecomondo
L'artista umbertidese alla fiera di Rimini con il suo nuovo progetto in collaborazione con Revet


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 (..) le plastiche miste  sono la frazione da sempre 
più difficile da riciclare, 
ritenute da alcuni non riciclabili, un po’ come in passato si temeva 
che il muro di Berlino fosse impossibile da abbattere. 
Abbattiamo i muri del pregiudizio riciclando il plasmi e diffondendo The wall of indifference”

                                                     
 Foto:  Ecologia in Europa. Lituania. 
Plastic Food Project in collaborazione con UUD Erasmus+



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