2024/06/28

Stravolgere abitudini ed emozioni nocive (educando il subconscio)

 Possiamo ottenere ciò che vogliamo e desideriamo grazie al nostro subconscio 

Può capitare di esclamare: 

"Sono sbagliata, dovrei non farmi ferire dagli altri, non dovrei dare in escandescenza davanti ai miei figli, dovrei tenere alla mia salute e mantenere uno stile di vita più sano,  dovrei essere grata invece mi lamento continuamente di tutto,  non dovrei avere paura di troppe cose, dovrei essere più lucida, più calma, più  determinata, più costante, più ... , però ricado in errori, debolezze e abitudini a cui non dovrei cedere, .. ma non riesco a cambiare !!"

.. dovrei, dovrei .. conosciamo cosa andrebbe fatto e come vorremmo essere però  troviamo un ostacolo, un muro che nessuno ha costruito se non noi stessi; in quei frangenti non abbiamo la nostra approvazione, l'autostima cala, ci sentiamo inermi, fragili, impauriti, ci giudichiamo, ci disapproviamo  è come se il nostro primo nemico fossimo proprio noi!!  

Una brutta sensazione di impotenza nei nostri stessi confronti! 

*************

Abbiamo tutti la facoltà di cambiare i tasselli ammuffiti del nostro pensiero, delle nostre vecchie convinzioni. Dobbiamo ri-educare il nostro subconscio per  realizzarci evitando di farci bloccare da schemi radicati nel profondo.

LA VOLONTA' SI EDUCA. Le abitudini, il pensiero positivo, le emozioni, il carattere  splasmano. In tal modo la serenità, la trasformazione, i risultati desiderati si promuovono in noi. 

Si forgia a qualsiasi età la capacità  di ESSERE DIVERSI, MIGLIORI.

Stravolgere abitudini ed emozioni nocive - su Andare-Oltre.com

Se anche sentiamo dentro di noi l'ansia che ci assale possiamo capovolgere quel pensiero angoscioso, quello schema mentale che ci ha tenuti immobilizzati in abitudini ed emozioni deleterie da cui non riusciamo a liberarci; a volte diamo per giunta la colpa a situazioni e persone esterne;

ma si può superare quello smarrimento educando il nostro subconscio. 

Siamo soliti dire a noi stessi "io sono così ormai non posso cambiare" .... 
"Eh si, lo so MA è difficile"  .... " Questo è il mio carattere ormai non cambierò" ...  "Non riuscirò mai ad essere diversa"

e così .. si rimane immobili. 

Non si deve cadere nell'errore di lasciarsi andare e di ritenere che non ci sia possibilità di cambiamento, che si rimarrà così come non ci piace per sempre senza vie di uscita. Al contrario è possibile educare se stessi ad essere migliori (se si vuole veramente esserlo) lavorando sul proprio passato e sul proprio subconscio

Ma bisogna lavorarci (e seriamente) con  tutti i metodi  possibili conosciuti o da scoprire, con i metodi che più ci ispirano e ci attraggono.

Se non si riesce  a mettere in pratica le nozioni apprese durante il cammino nella vita non bisogna disperare, è molto facile che accada poiché le nozioni non sono arrivate ancora al livello della  coscienza.

La mente non è  ancora arrivata ad avere consapevolezza di quei concetti da noi reputati validi ma è riuscita soltanto ad attingere nozioni circa il mezzo per cambiare; non è detto che quell'ascoltare e studiare abbia aperto la breccia definitiva nel nostro animo.   

Per il momento! 

Finché non si prende coscienza di quell'idea, di quel disegno che vorremmo mettere in pratica, non si cambia concretamente. Così facendo, cercando la nostra strada  grazie alla conoscenza e all'interesse verso il cambiamento, c'è comunque un percorso di trasformazione e sviluppo. 

Ma divenire consapevoli può accadere in un attimo, o più tardi nel tempo grazie ad un'assimilazione inconscia dei concetti, ad esercizi pratici, grazie ad esperienze, a meditazioni inconsapevoli e consapevoli,  

oppure può non accadere mai. 

Può svilupparsi consapevolezza con un testo specializzato, con un manuale o con un corso, un seminario che si è seguito per risolvere un certo problema; ma non per forza ai corsi si impara a gestire se stessi.  Dopo mesi o anni di corsi specifici o di terapie psicologiche,  
magari  un libro, un incontro, un avvenimento, una parola, una persona, un sentirsi completamente saturi di qualcosa, o molto altro 
anche una sciocchezza che capita improvvisamente ci cambia la vita e ci fa vedere quella certa luce. 

Spesso si risolve con ciò che non immaginavamo! un mondo interiore diverso arriva quasi improvvisamente e quel quid che ci fa cambiare, che ci rende  finalmente consapevoli non vale mille corsi online e seminari! 

***§ ***§*** 

Nel frattempo che le nozioni apprese facciano breccia e che il nostro percorso evolutivo ci porti ad essere una persona migliore,  

possiamo lavorare EDUCANDO il nostro subconscio. 

La nostra immensa parte inconscia è un soldatino semplice, fa sempre quello che le abitudini lo portano a compiere, segue gli schemi che ha radicati,  le debolezze a cui ci lasciamo andare con facilità (in special modo  quelle di vecchia data subìte da bambini e diventate un punto fermo mentale e psicologico..)

Lui  si muove senza implicare la ragione: tu dai gli input e lui segue ciò che gli imponi, ciò che gli proponi. ciò che lo alleni, giorno per giorno, a recepire come nuova abitudine.

Il nostro subconscio, in special modo durante la notte, ELABORERA' QUEL CONCETTO E LO FARA' SUO, TI OBBEDIRA', farà suo anche quell'obiettivo che vuoi realizzare e quel modo migliore in cui vuoi arrivare ad essere. 

Farà quello che gli proponi. 

 Addestriamo quindi il nostro subconscio: 

- La sera ci si può preparare bene al sonno staccandosi dai problemi, dal cellulare, pc e TV almeno 1 ora prima di dormire; compiendo azioni leggere, serene o di meditazione ed ascoltare musiche rilassanti
- usando il suono della campana tibetana ci si libererà dalle scorie di pensieri e di influssi rumorosi e negativi mentre ci si avvolgerà di buone vibrazioni 
 
- si può utilizzare l'immaginazione per visualizzare con luminosa esattezza ciò che si desidera, scegliendo ed utilizzando immagini più realistiche possibili soprattutto per superare le paure, compresa la paura di fallire; 
  
- ci si può svegliare forzando i muscoli facciali in un sorriso, facendolo di proposito anche se non se ne ha nessuna voglia; 
- si possono appendere cartelli, in casa e al lavoro, con scritte positive ben scelte e leggerle in vari momenti della giornata nonché  prima di dormire;  
-si possono mettere in musica e cantare i propri desideri e obiettivi da raggiungere;    
- si può parlare allo specchio guardandosi negli occhi (cioè per arrivare direttamente al nostro subconscio) e ripetere le frasi adatte "io faccio/sono questo";
 - anche ponendo la mano sulla gola, zona di espressività (tiroide compresa), affinché ciò stimoli dentro di noi attraverso, questo contatto, la volontà e la consapevolezza dell'obiettivo; 
- come anche ripetere frasi  brevi, compiute e prestabilite  varie volte al giorno per autoconvincersi (convincere il subconscio) di poter superare un certo scoglio;  come ad esempio per un danzatore che ha timore di affrontare il pubblico: "Danzo benissimo; Sono equilibrato, fiducioso, tranquillo e gioioso", basta poco, ma  costantemente ripetuto, per creare fiducia e sicurezza alla parte di noi che è fragile; 
 
- concentrarsi sulla LIBERTA' e la TRANQUILLITA' interiore, riempire la mente esclusivamente di questa idea  creerà libertà da dipendenze, abitudini sbagliate e vizi;  

Finché non cambi tu lo schema, gli input che gli fornisci, lui seguirà le vecchie modalità. 

Finché continuerai a ripetere agli altri e a te stessa: 

"Come farò! non ce la faccio, tutte a me capitano e tutte insieme, tutto va male, non riuscirò, non resisterei, non mi viene bene niente, non lo so fare, non sono il tipo che persevera, non sono brava, ... lascio perdere tutto"  ..

la nostra parte subcosciente CI CREDE e continuerà a portarti quelle emozioni, quindi quelle situazioni e  quella realtà nel tuo futuro. Il futuro di cui ti lamentavi, che non volevi  e per il quale ti chiedevi "COME MAI NON CAMBIA NIENTE NELLA MIA VITA??". 

RIBALTA QUESTO SCHEMA DI PENSIERO E LUI TI SEGUIRA'.  

Si abituerà a vederla diversamente e a far ACCADERE cose diverse.
Quelle che hai abilmente inculcato in lui. 
Quelle stesse che volevi per te. 


***

Dobbiamo sempre ricordare che, secondo la fisica quantistica,  

l’energia va dove va il pensiero, e l’energia crea. 

Perciò un pensiero “tormentoso, arrendevole” o comunque pessimistico, induce a creare una realtà che si auto-alimenta,  perché si continua a dare energia a quella visione delle cose. (P. U.) 

 

(Fonti: spunti personali e passi dal libro "Il potere del subconscio")

*§*  

 


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Conoscere meglio l'omeopatia


2024/04/07

Trasformiamoci insieme alla primavera

 "Primavera non bussa, lei entra sicura

Come il fumo lei penetra in ogni fessura

Primavera su Andare-Oltre

Ha le labbra di carne, i capelli di grano

Che paura, che voglia che ti prenda per mano

Che paura, che voglia che ti porti lontano" 

(Fabrizio De André - "Un chimico")

*§* 

Cosa rappresenta la primavera per noi non soltanto per le gemme che si  schiudono, gli animali che seguono il ritmo stagionale e tutta la vegetazione che esplode al massimo della propria energia? 

Già la parola "Prima-vera", che dal sanscrito esprime il concetto di  "prima dell'ardere" ovvero prima dell'estate, suggerisce una preparazione alla massima espressività del calore ed alla manifestazione di quelli che saranno poi i frutti del percorso di crescita che in primavera si avvia; 
così per la fauna, 
così per la nostra interiorità e per il nostro organismo. 

Le scorie accumulate durante la staticità  dell'inverno, spingono per essere eliminate

Le riflessioni maturate durante l' introversione invernale, come un seme  nell'oscurità della zolla di terra che lo ricopre, sono pronte per essere liberate ed esprimersi

Le emozioni per essere manifestate, pronte a creare nuovo slancio;

Primavera su Andare-Oltretutto in natura e tutto di noi 

è pronto a rinascere. 

E' questo un momento di transizione da vivere appieno, da saper ascoltare e seguire nella sua ciclica fase che ci ricorda ogni volta i naturali processi di  trasformazione,  

e che ci sussurra:

La vita è movimento e rinnovamento continuo.  Anche tu hai la facoltà di cambiare! di essere diverso; abbandonando le convinzioni stantie, gli schemi mentali, andando oltre il luogo comune e i sentimenti che ti hanno bloccato, puoi aprirti ad un nuovo, rivoluzionario e più fresco pensiero..

***

Il nostro organismo può manifestare un senso di stanchezza in questo periodo a causa delle tossine accumulate; 
anch'esso, per chi non fa disintossicazione giornaliera, 
deve essere alleggerito in questa fase e liberato dalle scorie

Allo stesso modo è necessario occuparsi dei pensieri pesanti che opprimono la mente non lasciandole spazio per il nuovo.

Lasciando andare la rigidità e la chiusura, ripulendo il vecchio e introducendo elementi vitali,    

anche i nostri pensieri potranno essere illuminati, così come tutto sulla terra, dal calore benefico e guaritore del sole e da pensieri luminosi; 

la nostra energia  si potrà esprimere e potrà realizzare i  sogni  e progetti maturati durante l'inverno. 

*§* 


Altro su Andare-Oltre: 
"Libero gli armadi della mia mente"

2024/02/24

Dentro di te tutta la medicina - Arnau de Tera


Dimmi quanto peso carichi di esperienze non guarite

e ti mostrerò la ragione dei tuoi dolori alla schiena.

Dimmi quanti pensieri negativi hai ogni giorno

e ti mostrerò la ragione del tuo cattivo umore e della tua emicrania.

Dimmi da quanto tempo non cammini per la montagna

e ti mostrerò perché ti senti scoraggiata e stanca.

Dimmi qual è l'ultima volta che hai visto sorgere il sole di mattina

e ti dirò perché le notti si fanno così lunghe.

Dimmi da quanto tempo non ascolti la tua anima,

e ti dirò perché di te stessa ti senti disconnessa.

Dimmi quanto tempo passi davanti a uno schermo,

e ti dirò perché hai perso e non trovi la tua magia.

Dimmi perché hai tanto bisogno di sentirti accettata dagli altri,

e ti dirò perché ti senti così decaduta e svalutata.

Parlami di tutte le tue emozioni, disturbi e ferite,

e troveremo dentro di te tutta la medicina.

Arnau de Tera

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Dentro di te tutta la medicina - Arnau de Tera - su Andare-Oltre.com

Arnau (Barcellona) guidato dalla voce della sua anima , decide di rompere con tutto ciò che era stata la sua vita, iniziando un percorso verso la conoscenza di sé. 

Da quel momento si ritira nel cuore delle montagne, in comunione con il silenzio e la natura ; Lì si riunisce con la passione della sua esistenza, la poesia; e iniziò a comporre messaggi motivanti, profondi e stimolanti di grande valore spirituale , basati sulla propria esperienza,
rivolti a tutti quegli esseri che decidono di intraprendere la strada del ritorno all'essenza dell'essere e al vero significato della propria esistenza. (i suoi libri

 

"Sono il primo ad imparare, perché è lo spirito che parla attraverso di me; Tutto quello che condivido lo dico sempre prima a me stesso e, poiché è medicina per la mia anima, sento che dovrebbe essere medicina anche per l'anima di tutti gli altri. 

Arnau de Tera  (dal suo sito, la sua storia in spagnolo e le sue poesie) 


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Altro sul tema salute e poesia  su Andare-Oltre:

L'animale che vive con te, non ti ammala. Ti guarisce.

La Nuova Medicina del Dott. Hamer

Far camminare un bimbo è cosa semplice - Alda Merini



2024/02/19

Non è solo chi è solo ma chi si sente solo. La dipendenza affettiva.

 

* Ridurre la dipendenza affettiva e sociale, ridurre la dipendenza anche da se stessi, o meglio, sanare l'intricato nodo di timori, paure e insicurezze che portano ad adagiarsi sulla presenza di una altra persona o di più persone.

* Conoscersi sempre meglio per conquistare la propria individualità e ricchezza interiore; 

* dopo aver creato una splendida amicizia con il proprio Sé, dopo essere riusciti a star bene in nostra compagnia,
non si dipenderà in modo eccessivo da nessuno se non per quella dipendenza necessaria e naturale, non si avrà timore di chiedere aiuto e di aprirsi  in modo equilibrato all'esterno, non si soffrirà di solitudine e non si dipenderà neppure da noi stessi (non più schiavi dei nostri pensieri contorti e corrosivi e delle nostre emozioni forvianti) 

 4 aspetti della Dipendenza : 

- Fare amicizia con noi stessi 

- Ridurre la dipendenza affettiva 

- Ridurre la dipendenza sociale 

Evitare l'indipendenza nevrotica.

 

Quando nella vita c'è molta dipendenza, c'è poca vita.

 

Ridurre la dipendenza affettiva

Ognuno di noi indistintamente, prima o poi, si trova davanti a questi  due sentimenti non piacevoli:

- il senso di solitudine esistenziale, ovvero la sensazione di essere una persona sola nel mondo e nell'universo. 

- il senso d'insicurezza, ovvero la sensazione che s'avverte quando si pensa all'incerto futuro, o quando si è soli.

Queste sono due sensazioni naturalissime. 

Ma le persone che rifuggono da se stesse e da questo moto di ansia ed insicurezza, fanno coincidere il turbamento che ne deriva al senso di solitudine. Come risolvono? Cercando e trovando persone che gli diano compagnia, affetto e sicurezza.

DA QUI NASCE LA DIPENDENZA AFFETTIVA,

un modo di sfuggire al senso di solitudine ed insicurezza che tutti proviamo. 

Per tutti noi è normale aver bisogno di affetto e sicurezza. Trovare persone che ci aiutino a soddisfare questi nostri due bisogni è un processo intimo normalissimo. 

Quando questo bisogno di affetto e sicurezza diventa esasperato, però, diventiamo troppo dipendenti. La dipendenza - su Andare-Oltre.com

La dipendenza affettiva è un problema che riguarda molte persone. Si tratta di un bisogno eccessivo di ricevere amore, attenzione e riconoscimento dagli altri, soprattutto dalle persone a cui siamo legati, che nasce da una scarsa autostima e da una paura di essere abbandonati o rifiutati.


 COME SI MANIFESTA QUESTA ECCESSIVA DIPENDENZA? 

chi ne soffre tende a:

- Sottomettersi alle volontà e alle aspettative degli altri, anche a costo di rinunciare ai propri desideri e bisogni.

- Evitare i conflitti e le discussioni, per paura di perdere l'affetto o l'approvazione degli altri.

- Cercare costantemente conferme e rassicurazioni, per sentirsi amati e accettati.

- Avere difficoltà a esprimere le proprie emozioni e opinioni, per non rischiare di essere criticati o giudicati.

- Isolarsi dagli altri interessi e relazioni per dedicarsi esclusivamente alla persona da cui si è dipendenti.

-  Cerchiamo sempre di accontentarle, evitiamo di fare o dire cose che non approverebbero, evitiamo di dar loro dispiaceri e di contraddirle.. Evitiamo in continuazione così siamo sicuri di non perderle. 


MA COSA PERDIAMO QUANDO CI RITROVIAMO AD ESSERE ECCESSIVAMENTE DIPENDENTI da qualcuno o da qualcosa? 

perdiamo la nostra libertà e la nostra identità. Non possiamo esprimere i nostri veri sentimenti e le nostre potenzialità. Questo ci rende infelici e frustrati. 

"Che strani siamo! A VOLTE PER COMPRARE UN RUBINO VENDIAMO LA NOSTRA COLLANA DI DIAMANTI"

Il senso esistenziale e il senso d'insicurezza non si possono eliminare.

Puoi avere un partner che ti ama tantissimo; puoi circondarti di molti ottimi amici che ti vogliono bene, ma avrai sempre nella mente la sensazione d'insicurezza e la sensazione di essere una persona sola: sola nel mondo, sola nell'universo.  

Forse anche, come tanti altri, non riesci a convivere con il senso di solitudine esistenziale e il senso d'insicurezza.

E così cerchi persone

che ti diano sicurezza, compagnia, affetto, che ti comprendano, ti apprezzino e ti amino, che ti aiutino ad affrontare le piccole e grandi avversità della vita e che ti illudano di essere meno solo.

Si cade in errore. 
Il senso di solitudine esistenziale e il senso d'insicurezza non si possono eliminare ed è inutile cercare di non sentirli usando mille artifizi mentali o stando sempre in compagnia. Dobbiamo soltanto accettarli. Dobbiamo imparare a liberare il nostro Io e a seguire la nostra felicità senza paura.

Spesso si rimanda la felicità a quando si riuscirà a trovare una persona adatta a noi, che ci riempia di affetto e che sia sempre presente per noi e per aiutarci a risolvere i nostri problemi; 

rimandiamo e ci sentiamo soli non rendendoci conto che quella persona già c'è! 

Siamo noi stessi. SEI TU. 

Accetta serenamente la tua solitudine! Soltanto in questo modo non ti sentirai più una persona sola.

In noi sono già presenti tutte le qualità che ricerchiamo in altri ma le teniamo dentro, confuse tra quel groviglio di paure, di ansie e di preoccupazioni presente e persistente in noi. 
 Solo tu puoi darti tutta la felicità e la compagnia sincera che desideri, sarai felice quando dipanerai quel groviglio di insicurezze e paure. 

Ovviamente il contributo dei tuoi cari, degli affetti, degli amici e di un partner molto presente emotivamente sono importanti, possono aumentare la tua felicità e ti riempiono; Ma ..

.. "NESSUNO PUÒ ESSER FATTO FELICE DA NESSUNO 
SE PRIMA NON SI È FATTO FELICE DA SOLO."

 Certamente avere qualcuno che ti sostiene in ogni momento, una spalla su cui piangere, chi ti aiuta a prevenire gli errori e che lenisce le ferite, un rifugio, un porto sicuro, una persona che ti offre solidarietà e consolazione per ogni sbaglio ormai commesso, è comodo e rassicurante

Ma il prezzo che devi pagare per questo è molto, troppo alto
si chiama DIPENDENZA, ovvero un  indebolimento del proprio Io, un lasciarsi andare che  porta a commettere maggiori errori ed un allontanamento dalla propria forza, quindi dalla propria felicità.

L'errore sta nell'identificare la vita felice con la vita insieme agli altri, 
 affidare ad altri il tuo vivere felice.

Riduci la tua dipendenza!

Specialmente se questa dipendenza risulta eccessiva, non ti adagiare ma vivi. 
Anche se c'è da combattere e da soffrire, affronta tutto da protagonista. 

Gli altri non devono essere la tua vita, le tue aspirazioni, 

i tuoi soli interessi. 

Devi essere tu, esclusivamente tu, autonomamente tu, la base della tua felicità. 

Gli altri devono essere soltanto l'altezza.

Non far DIPENDERE DAGLI ALTRI IL TUO VIVERE FELICE! non farlo dipendere dal loro umore, dalla loro buona giornata, dalla loro voglia di dedicarsi a te.
Renditi indipendente! E la tua vita prenderà una fantastica direzione.

È sempre in ottima compagnia chi sta bene con se stesso.


Ridurre la dipendenza sociale

Identico discorso per chi non riesce a far nulla da solo ma cerca continuamente la compagnia di amici per ogni occasione, che hanno timore di stare sole, di camminare da sole, di partire da sole, andare a cinema da sole, ecc.

E così cerca compagnia, buona, meno buona, cattiva, purché sia compagnia. Ingannando se stesso, inventa di tutto pur di stare in compagnia.

Grande errore! anche perché il senso di solitudine sarà avvertito ugualmente, ancor più se, per affannarsi a cercare compagnia qualsiasi, si frequentano persone di scarso valore e con le quali si è instaurato un rapporto vuoto
(compresa la superficialità di rapporti nati sui social network, quella che mira alla quantità invece che alla qualità), diventi una persona vuota, nulla ti rimane fra le mani e nella forza del tuo essere. 

Non t'affannare quindi ad avere tanti "amici". Impegnati invece seriamente a costruire una sola, grande amicizia, un rapporto pieno, vero, altamente gratificante con l'unica persona che realmente rimarrà sempre con te: tu.  Il tuo unico miglior amico. Impegnati a conoscere te stesso e a costruire con te un ottimo rapporto. 

Non lasciarti impaurire dalla solitudine. Non considerarla neppure un condizione di emarginazione forzata: "Gli altri non mi vogliono e mi lasciano con la mia solitudine. Se non ho compagnia vuol dire che sono una persona di poco valore, una persona scartata dagli altri"

Scegli la solitudine di tua iniziativa, qualche volta. In modo che quando devi subirla non avvertirai fastidio. Così facendo ridurrai la dipendenza sociale. E aumenterai la tua felicità.

E sarà un bel vivere perché non è solo chi è solo, ma chi si sente solo.


Evitare l'indipendenza nevrotica.

Un difetto peggiore della dipendenza è l'indipendenza a tutti i costi
La dipendenza equilibrata è condizione naturale e matura,  è necessaria,  è da accogliere, da accettare poiché nessuno è mai completamente indipendente e riuscire anche a star bene con se stessi senza compagnia è sano; 

l'orgoglio, la testardaggine di non aver mai bisogno di nessuno, di non dover mai chiedere  aiuto e di poter fare a meno di tutti, è sinonimo di rigidità mentale, di chiusura nevrotica, non è un comportamento maturo e sano

Non voler chiedere mai quell'aiuto  Dipendenza _ su Andare-Oltre.com - Opera di Alfredo Troisi

 che parte dall'impressione di porsi ad un livello inferiore, di debolezza, di sottomissione, di sentirsi stupidi a non cavarsela da soli, quindi di rinunciare a priori all'apporto degli altri, diventa un male peggiore e ti blocca. 

Cerca di stare bene senza compagnia e magari senza affetto. Ma non rinunciare alla compagnia e all'affetto. Nessuno può essere completamente indipendente.

Il tuo chiedere per effettivo bisogno (lasciando da parte il falso orgoglio) favorisce la costruzione di ottimi e poco dipendenti rapporti.

Accetta serenamente la dipendenza che non puoi evitare!  la naturale dipendenza.

Chi, per orgoglio, non cerca mai gli altri alfine perderà se stesso.

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La vita è libertà in se stessi, 
è essere liberi da dipendenze affettive e sociali, da prigionie psicologiche e morali

Medita sul modo migliore di condurre la tua vita. Troppo facilmente lasci che altri la conducano per te. 

Abbandonare con coraggio la comodità di farti coprire le spalle sempre, è un gran vantaggio che supera di molto il malessere in cui ti ritroverai dopo, nel tempo o subito dopo 

(anche perché alla resa dei conti delle situazioni sempre soltanto con se stessi ci si ritrova, si è in compagnia soltanto di se stessi alla fine dei vari piccoli e grandi capitoli della vita)

devi  riflettere ogni volta che ti si offre la comoda occasione  di lasciare a riva le tue responsabilità.  È affrancarsi. E' poter fare (più che è possibile) ciò che piace, quando piace. e come piace. E poter dire no quando si vuol dire no, e si quando si vuol dire si.

Ma per arrivare a un tale grado di libertà, devi combattere la tua insicurezza che ti costringe a chiuderti dentro la prigione della dipendenza. 

Perché quando nella vita c'è molta dipendenza, c'è poca vita.

Vive felice chi riduce la sua dipendenza, chi non è costretto dagli altri a fare ciò che non gli va.
Ma ancora più felice vivi colui che non è costretto da se stesso.


Fonte: libro di Omar Falworth "Conoscersi Accettarsi Migliorarsi"


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Sai ascoltare ?

Padroni della nostra felicità


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2024/01/06

Il nuovo muro, quello dell'indifferenza


L'installazione di Pierluigi Monsignori Potsy "Il muro dell'indifferenza"

“Con la  caduta del Muro di Berlino, abbiamo abbattuto muri di dolore 

ma siamo comunque riusciti ad erigerne altri

sono i muri dell’indifferenza, che creano isole di indifferenziata,  

a galleggiare negli oceani”.


"THE WALL OF INDIFFERENCE"


 Plastic Food Project

Dal crollo del Muro di Berlino, alla libertà politica, intellettuale, morale e civile, di un'Europa libera e democratica; un'Europa che dopo aver realizzato i sogni e le speranze di intere generazioni, si trova oggi una nuova società che la osserva alle porte.
I suoi confini si sono dilatati.

L'onda dell'esistenzialismo moderno, preme oggi con le masse di popolazioni diverse che camminano lungo antiche tratte d'immigrazione.
Il muro che divideva l'Est e l'Ovest, dando un ordine geografico, apparente e meschino, non esiste piùI segni del dolore e della pazzia umana sono ancora visibili e tangibili nel tratto storico del Muro di Berlino, quello che dovrebbe insegnare il valore di libertà.

Nuovi muri sembrano essere sorti dalle sue macerie: muri di fili spinati tendono a fermare i popoli, proprio quando i popoli hanno compreso l'importanza della libertà, la fame della pace, il bisogno di serenità, che un'Europa unita e libera insegnava.
Serenità in campi ai limiti delle rotaie dei treni che portano merci al lato ricco del mondo.

Il muro di cemento è oggi diventato un muro di rifiuti: il rifiuto della storia, della società, dell'individuo.
Nuovi muri dividono i popoli; e un nuovo continente è ormai sorto dalle acque dell'oceano: si chiama Indifferenza. Nato proprio dalla nostra incapacità di comprendere le proporzioni del danno che irreparabilmente abbiamo creato ai danni del nostro ecosistema.
Il muro di Berlino torna ad essere di una sconcertante attualità, riuscendo quasi a moltiplicarsi con la nascita di numerosi muri in Europa, non solo a proteggere i confini: sono i muri dell'indifferenza.

Per abbattere questi nuovi muri, serve una socio-eco-consapevolezza tutta nuova, a livello mondiale, e forte in ogni individuo.
Come afferma l'artista: per creare muri di rifiuti, noi sfruttiamo i paesi di quelli che oggi sono i nuovi migranti verso l'Europa; per questo i migranti sono un nostro problema, proprio come i muri di materiali di rifiuti che quotidianamente creiamo.

Plastic Food Project, pone l'attenzione della società verso i rifiuti che getta; riesce a darci la vera entità del valore di ciò che quotidianamente gettiamo, nel nostro usa e getta quotidiano.
Questo il senso ed il significato dell'installazione di Pierluigi Monsignori Potsy, attraverso il suo Plastic Food Project.

"The Wall of Indifference" di Pierluigi Monsignori


*** 

Articolo su tuttoggi.info - il giornale dell'Umbria: 
 “The wall of the indifference” di Monsignori Potsy presentato a Ecomondo
L'artista umbertidese alla fiera di Rimini con il suo nuovo progetto in collaborazione con Revet


***

 (..) le plastiche miste  sono la frazione da sempre 
più difficile da riciclare, 
ritenute da alcuni non riciclabili, un po’ come in passato si temeva 
che il muro di Berlino fosse impossibile da abbattere. 
Abbattiamo i muri del pregiudizio riciclando il plasmi e diffondendo The wall of indifference”

                                                     
 Foto:  Ecologia in Europa. Lituania. 
Plastic Food Project in collaborazione con UUD Erasmus+



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