2022/10/20

Deep Purple "Child in time" , il rimbalzo del proiettile

Deep Purple, un profondo viola tra gli antesignani dell'hard rock , "inserito nel Guinness dei primati come band più rumorosa del mondo", ha creato con

Child in Time un'atmosfera unica, soft, come sospesa,  tra pause, un paio di crescendo, urli inaspettati, ritmo che cambia e ti trascina in diverse molteplici sensazioni.. 
Child in time, fra i migliori brani del mondo, esempio di come si fa musica, un testo breve ma significativo, un messaggio discreto e sottile rivolto al mondo che in quell'epoca versava sangue impunemente. Attuale sempre, purtroppo.  


“Dolce bimbo nel tempo
tu vedrai il confine
il confine che è tracciato
tra il bene e il male
vedrai il cieco sparare al mondo
proiettili vaganti
che esigono un tributo
sei stato cattivo
oh Signore, scommetto di sì
e se non sei stato colpito
dal piombo vagante
e meglio che tu chiuda gli occhi
e pieghi la tua testa
aspetta il rimbalzo del proiettile.

Oh, voglio sentirti cantare…

Dolce bimbo nel tempo
tu vedrai  (..) ”.

(Traduzione a cura di Francesco Komd )


CHILD IN TIME - Deep Purple su Andare-Oltre



Oltre a lasciarvi all'ascolto da gustare ancora e ancora negli anni, vi riporto queste due recensioni

"Il testo di Child in Time si ispira alla Guerra Fredda e in particolare alla Guerra in Vietnam (1955-1975) che ai tempi era un tema molto attuale e sentito. In quest'ottica, la strofa "Se sei stato cattivo e non sei stato colpito dal piombo" diventa un riferimento alla teoria della Distruzione Mutua Assicurata (MAD): la prima potenza militare a colpire con un'arma atomica (il cattivo) non può che attendersi di ricevere un bombardamento atomico di ritorno." 
(recensione da https://www.fabiosroom.eu/it/canzoni/child-in-time/ )

 
Video con riprese dell'epoca, girate anche per strada tra la gente
 
aumentato di molto il
 rivivere quell'atmosfera


           



TESTO ORIGINALE : 

Sweet child in time
You'll see the line
The line that's drawn between
Good and bad
See the blind man
Shooting at the world
Bullets flying
Oh, taking toll
If you've been bad
Oh, Lord, I bet you have
And you've not been hit
Oh, by flying lead
You'd better close your eyes
Oh
Bow your head
Wait for the ricochet


Dalla recensione di  Indie Vision  : 
“Child in Time”. Lunga una decina di minuti, tantissimo per noi, ma in realtà di lunghezza accettabilissima per i canoni del genere, soprattutto negli anni ‘70, è considerabile una delle canzoni più rappresentative dell’hard rock di tutti i tempi.

Fai partire questo brano, ti aspetteresti di sentire fin da subito le chitarre graffianti in pieno stile, e invece iniziano le sorprese: la prima parte della canzone è dolce
Sul tema introduttivo è bene spendere due parole: il cantante Ian Gillan confesserà successivamente che il giro è nato durante un’improvvisazione su “Bombay Calling” degli It’s a Beautiful Day, ai giorni nostri si sarebbe gridato al plagio a suon di storie Instagram, ma quelli erano i ‘70s, ci si metta anche che tra le due band, a quanto pare, è sempre corso buon sangue, e il delitto perfetto è commesso.

“Perfetto” è la parola giusta, e te ne rendi conto anche solo sentendo i primi 50 secondi. Prosegue il tema e sale in cattedra Ian Gillan, che inizialmente, con voce pulita e precisissima, sussurra queste frasi: 
,,, dolce bimbo ... 

Le parole sono rivolte ad un bambino, probabilmente da un soldato in Vietnam, (..) sicuramente da un adulto, che vuole mettere in guardia il giovane sulla “linea che sta tra il bene e il male”; inutile dire quanto questo testo si possa considerare attuale, in un periodo nel quale la “linea” sembra essersi veramente troppo assottigliata.

L’iperbole da qui in poi è leggenda. Gillan trasforma la sua voce in uno strumento musicale, inizia a cantare un tema semplicissimo sul crescendo della strumentale, trasformandolo pian piano in urli, quasi a spaventare il piccolo destinatario dell’avvertimento. La prestazione del cantante è da record per estensione ma soprattutto per potenza (..) 
 È finalmente esplosa la canzone, ed è il momento dei musicisti. (..) gli strumenti dialogano perfettamente,
indubbiamente svetta la chitarra del virtuosissimo Ritchie Blackmore, ma Jon Lord alle tastiere armonizza divinamente, e la sezione ritmica formata da Roger Glover (basso) e Ian Paice (batteria) non si limita al tappetone o al groove, è un continuo dialogare, è come se tutti e quattro facessero un assolo contemporaneamente. 
Sul punto dinamicamente più alto, si blocca tutto, di colpo. Termina così la prima parte.

Si ritorna immediatamente al tema soft, come all’inizio. La voce ripete le parole precedenti ed inizia il secondo crescendo. (..) .. quando tutti si aspetterebbero un finale violento, i Deep Purple piazzano l’ultimo colpo di scena: accordo lungo, e l’atmosfera cambia. Inizia così una marcia in continuo aumento di velocità che porta l’ascoltatore, dopo una piccola pausa, alla fine del brano.

Fatelo, prendete 10 minuti di questa domenica Il 3 giugno 1970, infatti, usciva "Deep Purple in Rock", una pietra miliare della musica che sarebbe diventata di lì a poco, appunto, il rock.) mettetevi questa canzone in cuffia e fate qualcosa che vi impegni fisicamente ma non vi distragga dall’ascolto: solo così potrete gustare quella che ritengo essere una delle canzoni più belle di sempre, anche a 50 anni di distanza dalla sua pubblicazione.

*§*  



CHILD IN TIME - Deep Purple




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